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LA VALLE

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 simbolo paleocristiano - vigo 

 moneta albera 

monumento ai caduti - cabella ligure

La val Borbera (val Borbëa in ligure, val Borbaja in piemontese) è una vallata che si sviluppa lungo il torrente Borbera, situata nella provincia di Alessandria, storicamente legata alla Repubblica di Genova, poi alla Repubblica Ligure e ancora oggi fortemente legata alla cultura di riviera.

La sua posizione geografica strategica la rende il punto d’incontro di quattro provincie, Alessandria, Genova, Piacenza e Pavia, e di conseguenza di quatto regioni, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e Lombardia. Nonostante questo, la sua conformazione morfologica, costituita da alte montagne, la rendono un luogo isolato e a-sé-stante, con una natura e una cultura conservate nel tempo.

La val Borbera è il luogo ideale per gli amanti della natura, ma le vicende storiche che qui si sono svolte la rendono interessante anche dal punto di vista storico-artistico.

Le prime tracce umane in val Borbera risalgono all’Età del Ferro (~1000 a.C.) da tribù Liguri che fondarono Albera Ligure. 

Dopo l’arrivo dei Romani, nel 30 a.C., la valle subì numerose invasioni, Barbari (476-493), Visigoti (493), Longobardi (570).

Nel 774 la val Borbera entrò a far parte del Sacro Romano Impero. Per entrare poi nell’843 a far parte del Regno d’Italia

di Lotario. In età comunale subentrarono i Malaspina (Guelfi) alleati col vescovo di Tortona.

Nel XIV secolo con la caduta del potere dei Malaspina la valle fu così suddivisa: Cantalupo Ligure e Prato ancora ai Malaspina (formale controllo vescovo di Tortona, poi del Ducato di Milano) l’alta valle alla famiglia Fieschi (formale controllo Repubblica di Genova, nell’ambito dei cosiddetti Feudi Imperiali) Stazzano e la bassa valle sotto diretto controllo del vescovo di Tortona, poi al Ducato di Milano, eccetto Vargo (formale controllo Repubblica di Genova, nell’ambito dei cosiddetti Feudi Imperiali). Dal 1738 la bassa valle passa ai Savoia, tra il 1797 e il 1805 tutta la valle è sotto la Repubblica Ligure e dopo la parentesi napoleonica, dal 1814, entra a far parte interamente del Regno di Sardegna sotto la Divisione di Genova e la Provincia di Novi.

Nel 1859 venne separata dalla Liguria e unita al Piemonte sotto la provincia di Alessandria dal Presidente del consiglio dell’epoca, l’alessandrino Urbano Rattazzi; nel 1861 entrò a far parte del Regno d’Italia.

Durante la Prima guerra mondiale ad Arquata Scrivia, presso la foce del Borbera ci fu un campo militare inglese dal 1915 al 1921, poi nella Seconda guerra mondiale, dopo il 1943, la valle fu luogo di scontri tra nazifascisti (che controllavano la bassa valle) e partigiani (che controllavano l’alta valle) e fu interamente liberata nel 1945.

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 castello - borgo adorno 

 campanile chiesa di san ruffino - canarie 

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Da questo momento in poi la storia lascia il posto ai ricordi e ai racconti dei nostri abitanti. Non più parole da leggere su un libro, ma voci mature da ascoltare, capaci di raccontare gli anni che hanno costruito la nostra società attuale.

Ci piace pensare che venendo in Valle si possa sentire lo scorrere del tempo e l’evoluzione di una popolazione che ha partecipato tacitamente alla storia d’Italia.

Molti luoghi della nostra Valle conservano un’importante testimonianza storica ed artistica, ma ci sono luoghi nascosti e quasi sconosciuti che per noi hanno eguale importanza.

I nostri luoghi di interesse sono in continuo mutamento; di generazione in generazione cambiano si plasmano con le nuove esigenze. Ogni angolo della val Borbera è un luogo importante per i valborberini, che gli ha trasmesso un’emozione, o semplicemente racchiude un suo ricordo.

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